

HOTEL ANGELA

UNA STORIA D'AMORE E GRANDE AMICIZIA
Un pomeriggio d’estate un signore anziano forse sugli 80 anni passeggia, insieme ai due nipoti e alla moglie nella piazzetta, si ferma presso la grande aiuola che si trova al centro e si siede sulla panchina circolare che la circonda all’ombra di un grande ippocastano, i nipoti si siedono accanto a lui, sono un maschietto di circa dieci anni ed una femminuccia di otto; l’anziano è assorto e pensieroso e guarda i due palazzi di fronte a lui ormai abbandonati. Dopo qualche minuto il maschietto si rivolge alla nonna gli chiede:
«Nonna perché Nonno Angelo, quando usciamo a passeggiare, si ferma sempre per un po’ su queste panchine?».
«Si dicci perché è così triste quando siamo qui» chiede la bambina.
«Dovete chiederlo a lui» poi rivolta dolcemente al marito «Angelo i bambini hanno chiesto qualcosa a cui puoi rispondere solo tu»
«Si cara ho sentito, Giovanni, Lucia, quei due palazzi abbandonati che vedete di fronte a noi raccontano una storia vera di un grande amore e di una solida amicizia, volete sentirla, e anche tu moglie mia vuoi conoscere l’intera storia dell’Hotel Angela?».
«Certo caro Angelo non mi hai mai raccontato questa storia»
«Si nonno raccontacela».
«Allora mettetevi comodi ed ascoltate».
Il nonno inizia a raccontare
«quando ho venduto tutte le proprietà ho ritrovato tra le vecchie carte il diario di mio padre, la storia che sto per raccontarvi inizia nel lontano 1943 …»
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Stava calando la sera dell’8 settembre 1943 sulla cittadina di Prato, nel cielo terso cominciavano ad apparire le prime stelle, la luna apparsa appena al di sopra della cresta dei monti, che s’intravedevano in lontananza, illuminava di una fioca luce le strade dove tutte le luci erano spente per il coprifuoco. Un giovane soldato con un voluminoso zaino sulle spalle camminava rasente ai muri in una strada di periferia, circospetto guardandosi apprensivo intorno, a un tratto sente il rumore cadenzato di una pattuglia in perlustrazione, si guarda intorno per trovare un posto dove ripararsi, si avvicina a un grande arco che sovrasta un piccolo portone e vi si nasconde mentre la pattuglia si avvicina, si appoggia al portone e questo si apre, forse non era stato ben chiuso. Il soldato entra in un ingresso appena illuminato da una piccola lampada, una scala porta al piano superiore e alla destra di questa c’è una porta certamente di un appartamento, fa cadere in terra il pesante zaino che, nel silenzio, fa un rumore come di campana, chiude il portone e voltandosi si trova di fronte una giovane donna non molto alta ma dalle forme perfette con lunghi capelli neri che le scendono sulle spalle, ha un semplice vestito a piccoli fiori gialli su sfondo blu, sopra un grembiale bianco con bordature rosse e sulla pettorina il ricamo di una rosa rossa, ai piedi un paio di pantofole rosse con un pon pon bianco vaporoso; si è appena affacciata dalla porta dell’appartamento e lo fissa con due splendidi occhi di blu intenso, spaventata, e lo apostrofa con voce tremante:
«Chi siete cosa volete!»
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Il racconto completo nel libro SOGNI DI NOTTI D'ESTATE
Una versione rivisitata e corretta di questo racconto è pubblicata in una monografia edita da ALETTI EDITORI disponibile presso le maggiori librerie on line (Solo in italiano). Rassegna stampa su vari giornali
EAN: 9788859194491
ISBN: 8859194490
